Si chiama “Studenti protagonisti della prevenzione, peer-educator e comportamenti a rischio” il progetto presentato a San Giovanni: promosso da Atracto insieme con il Ser.D Zona Valdarno della Asl, si svolgerà all’Isis Valdarno. L’obiettivo è prevenire comportamenti a rischio, aumentando la consapevolezza fra i ragazzi.
Dall’uso del cellulare all’abuso di alcool e droghe,
dalla velocità elevata alla stanchezza: sono i comportamenti più a rischio
quando ci si mette alla guida, per strada. Ma spesso la consapevolezza di
questi rischi è scarsa fra i più giovani: ed è per questo che a San Giovanni
partirà un ampio progetto dedicato alla prevenzione, il cui obiettivo è di far
crescere proprio nei giovani il senso del rischio, in modo che i propri
comportamenti si modifichino gradualmente, per evitare e prevenire incidenti
gravi.
Il progetto si chiama “Studenti protagonisti
della prevenzione: peer-educatori e comportamenti a rischio”, ed è realizzato
con il patrocinio del Comune di San Giovanni, da Azienda Asl Sud Est, Direzione
Zona Distretto, Isis Valdarno, Associazione Atracto, SerD Zona Valdarno. Una
vera e propria rete di soggetti, una “comunità educativa che
collabora”, come ha sottolineato la dottoressa Patrizia Castellucci del Direttore della Zona Valdarno.
“Per San Giovanni è un orgoglio avere questo progetto sul territorio, dove
la scuola stringe un legame sempre più forte con la comunità e il tessuto
sociale, con progetti di grande valenza come questo”, ha commentato il
sindaco Valentina Vadi.
“Il progetto, che si svolgerà durante tutto
l’anno scolastico, coinvolgerà oltre trecento studenti dell’Istituto
Superiore Valdarno, 14 classi 4° e 11 classi 2° – ha spiegato il
Dirigente scolastico, Lorenzo Pierazzi – si svolgerà con
una metodologia innovativa e molto efficace fra i ragazzi, come quella dei peer
educator. Lo scopo è di formare, sui temi dei comportamenti a rischio, gli
studenti più grandi che a loro volta saranno formatori di quelli più piccoli.
Così il messaggio passa più facilmente e con più efficacia”.
Il
progetto è promosso da enti ed istituzioni che operano in maniera sinergica nel
territorio, ed è promosso in prima linea da Atracto, l’associazione che si occupa di gravi
traumi cranici. “Noi che ci misuriamo ogni giorno con le conseguenze dei
comportamenti a rischio – ha detto la presidente Ivana
Cannoni – siamo in prima linea per prevenire questi
comportamenti, soprattutto fra i più giovani che spesso tendono a
sottovalutarli”. Sarà il Ser.D, hanno ricordato la
responsabile Donatella Bonechi e l’operatore Mauro Travaglini, ad
occuparsi della formazione dei ragazzi più grandi.
Prima
e dopo lo svolgimento del progetto, i ragazzi compileranno un questionario, una
indagine che costituirà poi materiale prezioso per l’Ars, l’Agenzia Regionale della Sanità, che
monitora i comportamenti a rischio degli adolescenti. Anche così sarà possibile
comprendere al meglio l’efficacia dell’educazione fra pari, su temi così
complessi e delicati.